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  • Crioconservazione degli Spermatozoi (Banca del Seme)

    La prima Banca del Seme in Italia fu aperta nel 1983 dal Prof. G.M. Colpi, attuale Direttore Scientifico del nostro Dipartimento, ed era destinata alla preservazione della fertilità in pazienti oncologici (vedi: Semen cryopreservation from oncological patients: the Italian experience. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol. 2004 Apr 5;113 Suppl 1:S12-3) ed allo stoccaggio di campioni seminali di donatori controllati per la Inseminazione Artificiale da Donatore – AID.
    In più di trenta anni questo tipo di attività si è notevolmente ampliata, sia come sedi geografiche delle Banche del Seme (vi è oggi una fitta rete in tutta Italia), sia come indicazioni alla crioconservazione di campioni di sperma di: a) pazienti che per ragioni varie vedono progressivamente decrescere la loro fertilità nel tempo, fino a rischiare l’azoospermia e comunque soggetti affetti da severa oligozoospermia, a scopo cautelativo; b) pazienti che devono essere sottoposti a terapie mediche (immunosoppressive, ecc.) o chirurgiche (prostatectomia, resezione del collo vescicale, ecc.) che metteranno a repentaglio la loro fertilità; c) soggetti che per motivi professionali sono esposti a sostanze gonotossiche; d) soggetti già affetti da Azoospermia e che sono stati sottoposti con esito positivo al recupero chirurgico di spermatozoi dai testicoli (TESE, MicroTESE, ESE); e) altri casi particolari.
    La Banca del Seme permette di conservare gli spermatozoi per un tempo indefinito e rappresenta pertanto un formidabile strumento di preservazione della fertilità. In effetti, la crioconservazione è in grado di conservare gli spermatozoi superando i problemi provocati dal cambiamento di stato dell’acqua. Infatti il maggiore problema biologico della crioconservazione è rappresentato dal possibile danno a livello cellulare sui meccanismi di controllo delle attività molecolari, in quanto i processi essenziali per la vita della cellula sono la conseguenza di reazioni biochimiche che si svolgono grazie ai movimenti delle molecole all’interno di una soluzione acquosa.
     
    Le procedure di crioconservazione del liquido seminale utilizzate nel nostro Centro seguono le Linee guida internazionali riguardanti questa procedura, nonché le vigenti disposizioni legali italiane.
    Per motivi medico-legali, ed in accordo con le Linee Guida italiane, prima di crioconservare lo sperma, il paziente si deve sottoporre ad accurate analisi del sangue (cosiddetto screening infettivologico) per accertare o escludere infezioni da virus dell’Epatite B e dell’Epatite C, da HIV, da Citomegalovirus, da Zika virus, ecc. e da sifilide.